Gli obiettivi 2020 sulla fibra sono stati mancati, il catasto delle infrastrutture non è stato ultimato e i due più importanti operatori, Open Fiber e Tim, continuano a scontrarsi in una guerra di cui fanno le spese solo le casse pubbliche e i cittadini. A cinque anni dal via libera alla Strategia italiana per la banda ultralarga è ancora questo lo stato dell’arte nel Paese. Colpa non solo di una politica che non ha voluto affrontare il tema della privatizzazione delle rete Tim e non è riuscita a mediare fra tutti gli interessi in gioco. Ma anche di una classe segue…
Source: Il Fatto Quotidiano