“Sembra un’influenza un po’ più contagiosa, non dovete preoccuparvi”. “Anch’io mi sono fatto la stessa idea. Tienici aggiornati, a presto”.
Era il 25 febbraio. La notizia delle prime persone contagiate nel nostro Paese era arrivata quattro giorni prima. Quel martedì ero al telefono con mio padre. Insieme a mia madre, stava dall’altra parte del mondo. Li rassicurai. Feci lo stesso, nei giorni a venire, con le persone che mi stavano intorno, assolvendo al tacito compito che spetta a quelli che si sono presi, nel rispettivo microcosmo di relazioni, il mio stesso, particolare tipo di ruolo. Quello dell’inossidabile ottimista.
Quel martedì i casi segue…
Source: Il Fatto Quotidiano