By Carlo Troilo
All’inizio degli anni Sessanta mio padre – avvocato antifascista, fondatore e comandante della Brigata Maiella – mi fece conoscere un suo amico socialista, Piero Caleffi, di cui avevo letto lo straordinario Si fa presto a dire fame, ingiustamente dimenticato dagli editori.
Da allora sono sempre stato particolarmente sensibile ai temi del razzismo. Questa estate ho conosciuto un giovane storico – abruzzese come me – che ha scritto un libro (L’ozio coatto) sul campo di concentramento fascista di Casoli, di cui non sapevo nulla benché proprio a Casoli mio padre abbia dato vita alla segue…
Source: Il Fatto Quotidiano