Natale in Germania, il governo vuole ristoranti e alberghi chiusi. Braccio di ferro tra Merkel e Länder, che già premono per riaprire gli hotel

Le tensioni fra il governo tedesco e i Länder in vista del Natale non sono finite. Solo una settimana fa era stato raggiunto il faticoso accordo per prolungare il semi-lockdown fino al 20 dicembre e per allentare il divieto di contatto durante le feste, consentendo incontri fino a 10 persone. L’alleggerimento delle misure durante le festività però ha subito aperto un altro fronte: almeno 8 Länder infatti vogliono aprire gli alberghi dal 23 dicembre al primo gennaio per chi si sposta per visite di famiglia. Un annuncio che è stato fortemente criticato dalla cancelliera Angela Merkel: “Mi è mancata la fantasia per immaginare che proprio le regioni più colpite avessero intenzione di riaprire gli alberghi”, ha detto durante una riunione con il direttivo della Cdu. Mercoledì è previsto il vertice tra la cancelliera e il primo ministro federale per fare il punto sul coronavirus in Germania: sul tavolo non ci sono nuove misure, ma la discussione sarà anche sul Natale.

Nella risoluzione approvata la scorsa settimana ristoranti e alberghi non sono citati tra gli allentamenti previsti per Natale. Il governo federale vuole la linea dura: quindi le chiusure previste intanto fino al 20 dicembre dovrebbero valere anche per le festività. Nell’accordo è scritto: “Gli stati federali presumono che saranno necessarie ampie restrizioni anche oltre la fine dell’anno a causa dell’elevata incidenza di infezioni. Effettueranno un’altra revisione e valutazione prima di Natale“. Quindi nulla è ancora effettivamente decisivo e diversi Länder alla fine potrebbero decidere di allentare le misure in autonomia, non senza il fastidio del governo federale.

Che la situazione sia già tesa lo dimostra la questione degli hotel. Mentre ieri Merkel andava ripetendo che serve prudenza per evitare una terza ondata – “Questo inverno dovremo essere ancora molto molto attenti” – alcuni Stati federali annunciavano l’apertura degli hotel. Tra questi ci sono ad esempio Meclemburgo-Pomerania e Schleswig-Holstein, due zone dove il virus circola relativamente poco: l’incidenza è inferiore a 50 nuovi contagi ogni 100.000 abitanti in una settimana. Ma a far infuriare la cancelliera sono invece gli annunci arrivati da Berlino, una delle zone più colpite dalla pandemia. È alla Capitale che Merkel si riferisce quando dice che le mancava l’immaginazione per sospettare che i Länder particolarmente colpiti dal virus volessero aprire gli hotel.

Le aperture proposte dai governi federali per gli hotel non riguardano il turismo, ma solo i viaggi per i ricongiungimenti familiari durante le festività, quindi dal 23 dicembre al 1 gennaio. Ad oggi gli alberghi tedeschi sono già aperti, come in Italia, ma solo per viaggi di lavoro. “La regola è che vanno evitati tutti i viaggi che non sono assolutamente necessari. Questo include viaggi turistici. Visitare i parenti non è un viaggio turistico “, ha detto Melanie Reinsch, portavoce della Cancelleria del Senato di Berlino, al Tagesspiegel. Per Merkel però è già troppo. La cancelliera inoltre ha giustificato le sue critiche spiegando che non sarà possibile verificare se gli ospiti che hanno soggiornato in hotel abbiano effettivamente fatto visita a dei parenti.

Alla fine potrebbero essere gli stessi alberghi a decidere di restare chiusi, perché aprire per appena 10 giorni potrebbe risultare per molti economicamente dannoso, come ha spiegato la stessa associazione degli alberghi e ristoranti tedeschi (Dehoga). La questione è però una spia del fastidio della cancelliera. La stessa dialettica che in Italia vede di fronte il governo (sulla linea della cautela) e le Regioni (che invece spingono per riaprire) si ripropone anche in Germania. Ovviamente in tono minore, visto che (a parte Baden-Württemberg e Turingia) tutti i Länder sono amministrati da presidenti di Cdu o Spd, le due forze al governo del Paese. Merkel, però, guarda alla vicina Francia, dove un lockdown più duro ha permesso di abbassare più velocemente la curva dei contagi. La Germania invece, come già accaduto durante la prima ondato o a settembre con la scuola, rischia un Natale senza una chiusura ordinata, ma con regole diverse per ristoranti e locali da Land a Land.

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