Nemici interni, isolamento e la realpolitik di governo. Che cosa ha scelto di dire (e di tacere) Di Maio nel suo discorso di dimissioni da capo politico del M5s

By Martina Castigliani

Un passo indietro necessario per restare. Un addio sotto i riflettori per vendicarsi di quelli che per lui meritano solo l’etichetta di “traditori”. La rinuncia alla leadership a poche ore da una sconfitta annunciata in ben due Regioni. Luigi Di Maio ha fatto quello che fino a pochi mesi fa sarebbe stato inimmaginabile: è salito sul palco del Tempio di Adriano a Roma e ha detto che non è più lui il capo politico del Movimento. Per i grillini, è come se fosse scoppiata una bomba nel centro della sala. Annunciata (lo aveva scritto Luca De Carolis per il segue…

Source: Il Fatto Quotidiano

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