Come un’equazione: più è becero il pensiero, più dev’essere impellente la necessità di incollarlo su un qualche commento web. Non si spiega altrimenti. Così, al di là delle statistiche e dei fondi delle classifiche, il declino di questo Paese si può toccare – viscido – su Internet.
C’è un ragazzo arrestato per le sue idee, pare sotto tortura. E tanto dovrebbe bastare a farci indignare tutti. Metteteci che si tratta di uno studente di una nostra università; metteteci anche che il luogo dove è rinchiuso è lo stesso in cui è stato ammazzato e oltraggiato un altro nostro ragazzo.
Chi non si segue…
Source: Il Fatto Quotidiano