Il caso Castrucci, oltre a sollevare le annosissime questioni sulla libertà della ricerca scientifica, sul diritto a esprimere la propria opinione fuori dal contesto lavorativo, sulla non perseguibilità dei “reati d’opinione”, sulla inopportunità di stabilire verità “di Stato”, ha scatenato anche una questione teorica non da poco.
Emanuele Castrucci è infatti studioso di Carl Schmitt, il sommo giurista del Führer, di cui ha tradotto forse l’opus magnum, il Nomos der Erde, raffinato affresco – disseminato di trappole – della genesi e dell’evoluzione del diritto internazionale. Perché Schmitt è autore potente e seducente, ma con un dettaglio: un dettaglio nazi (come recita segue…
Source: Il Fatto Quotidiano