Immobile, impietrito, in apnea. Sono istanti. Cede sulle quattro zampe e crolla malamente. La situazione precipita. Chi lo guida, lo conosce. Per un paio di volte l’invoca: ‘Zio’, ‘Zio’. Comprende bene cosa stia accadendo: stacca le cinghie e sblocca subito i fermi della botticella. È libero adesso. Recluta le ultime forze e si adagia su di un lato.
Il cavallo è agonizzante. Steso sul selciato del Parco Reale della Reggia di Casera. La pelle è tesa, la muscolatura a tratti si contrae, il respiro è ansimante, bava mista a schiuma fuoriesce dalla bocca, gli occhi iniettati di sangue per un attimo segue…
Source: Il Fatto Quotidiano