La decisione di uccidere con un raid il generale delle Forze Quds delle Guardie della Rivoluzione iraniana, Qassem Soleimani, rischia di ritorcersi contro il presidente americano, Donald Trump. Al centro dei nuovi attacchi nei suoi confronti sono le dichiarazioni del capo del Pentagono, Mark Esper, che domenica ha dichiarato di non essere a conoscenza dell’esistenza di prove su “imminenti” attacchi a quattro ambasciate Usa architettati dal generale di Teheran prima della sua morte. “Non importa se gli attacchi fossero ‘imminenti’ o meno – si è difeso l’inquilino della Casa Bianca – Ciò che conta è il suo (di Soleimani, ndr) segue…
Source: Il Fatto Quotidiano