“Ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione, ma lo faremo gradualmente, per evitare che gli sforzi sin qui compiuti siano vani”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte preannuncia in un’intervista al Sole 24 Ore l’ormai inevitabile proroga della chiusura totale e dei divieti di spostamento oltre venerdì 3 aprile, data in cui scade la validità dei decreti restrittivi varati nelle scorse settimane dal governo per cercare di arginare la diffusione del coronavirus nel nostro Paese. “Al momento è prematuro fare previsioni, ma ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità – spiega il premier -. Possiamo già dire che, come già anticipato dal ministro Azzolina, la sospensione delle attività scolastiche proseguirà anche dopo il 3 aprile“.
Una decisione che sembra essere quasi scontata dal momento che in Italia si contano ora oltre 86mila contagi accertati e solo ieri sono state registrate altri 969 decessi, per un totale di 9134 morti dall’inizio dell’epidemia. La curva dei nuovi casi “dal 19-20 marzo sembra attenuarsi leggermente nella sua ascesa” e proprio per questo nelle prossime settimane sarà decisivo restare a casa, come avverte anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, che venerdì ha lanciato un monito: “Il picco non è ancora stato raggiunto” ma “per ora abbiamo segnali di rallentamento. Non illudiamoci di poter allentare le misure di contenimento“. Stesso concetto evidenziato anche dal presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli: “Dovessimo decidere con i dati di oggi, ritengo inevitabile prolungare le misure” oltre il 3 aprile.
Entro il prossimo venerdì è atteso quindi un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che confermerà le misure attualmente in vigore fino al 18 aprile, accompagnato poi dal cosiddetto “decreto aprile” con ulteriori misure economiche per dare ossigeno a imprese e lavoratori rimasti a casa: “Potenzieremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere gli asset strategici del paese, alla luce di un’ampia serie di rischi epidemiologici, ambientali, sismici, informatici e geopolitici – ha spiegato ancora Conte -. Tutelare le nostre aziende strategiche è una priorità per il governo e siamo disponibili a introdurre anche nuovi e più sofisticati strumenti. Ritengo che il nuovo decreto di aprile debba portare il nostro sforzo complessivo di bilancio a una soglia ben superiore ai 50 miliardi – prosegue poi Conte – Le misure e le garanzie pubbliche che abbiamo messo e stiamo mettendo in campo forniranno un sostegno senza precedenti ai finanziamenti per la nostra economia, pari a quello offerto dai pacchetti di politiche più ambiziosi approvati in questi giorni in Europa”.
Conte: “All’Europa chiediamo Bond per ricostruzione” – “L’ultima decisione della Bce rafforza il sostegno alle politiche di bilancio che gli Stati stanno mettendo in campo per aiutare le imprese, le famiglie, i lavoratori. La politica monetaria sta facendo la sua parte, ma non può fare tutto. Noi governanti dobbiamo assumerci la responsabilità politica di completare l’opera, ad esempio con uno European Recovery Bond, vale a dire uno strumento di debito comune europeo che ci permetta di vincere la guerra contro il coronavirus e di avviare l’opera di ricostruzione del tessuto economico-sociale che dovrà seguirà”, ha detto ancora Conte sottolineando la necessità di “un grande piano, uno European Recovery and Reinvestment Plan che sostenga e rilanci l’intera economia europea”. “L’azione della Bce ha frenato le spinte speculative e ci consente di ricorrere con tranquillità al mercato per finanziare la nostra spesa – continua il premier -. L’Italia, come gli altri paesi europei, può affrontare da sola questa emergenza: abbiamo le risorse umane, economiche e morali per farlo. Ma sarebbe un grave errore per l’Europa se, di fronte a una sfida comune di questa portata, non riuscisse ad approntare nuovi strumenti in grado di dare la risposta forte e solidale che tutti i cittadini europei hanno il diritto di aspettarsi da una casa comune che è stata costruita per proteggerli meglio, nel segno della unità e della solidarietà. Ne uscirebbe sconfitta l’intera Europa e indebolita l’intera economia continentale. La chiusura delle attività commerciali è stata una decisione difficile e senza precedenti nella storia della Repubblica – osserva Conte – È una scelta senz’altro costosa, ma non dobbiamo dimenticare che il contenimento efficace del virus è un imperativo etico, perché ci consente di salvare vite umane. Non solo. È anche la più importante misura economica che oggi possiamo adottare per far ripartire al più presto l’intero sistema socio-economico”. Riguardo alle competenze regionali, secondo Conte “al termine di questa emergenza, sarà opportuno aprire un’ampia e coinvolgente discussione sul tema. D’altra parte, in questi venti anni che ci separano dalla riforma del Titolo V, in più occasioni – anche a seguito della copiosa giurisprudenza costituzionale scaturita dal conflitto tra Stato e Regioni – sono state avanzate proposte per modificare il riparto delle competenze o per introdurre istituti che lo Stato possa attivare, senza dover ricorrere all’esercizio del potere sostitutivo. Trattandosi di materia costituzionale, affido queste riflessioni alla sensibilità delle forze politiche di maggioranza e di opposizione”.
I dati – Sono 9.134 i morti in Italia a causa del coronavirus, con un aumento di 969 decessi. È l’incremento più alto di vittime dall’inizio dell’emergenza (50 però sono morti relative a ieri e non conteggiate). Giovedì l’aumento era stato di 662. Il dato è stato reso noto dal commissario straordinario Domenico Arcuri durante la conferenza stampa della Protezione Civile. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto quota 86.498: l’Italia supera così la Cina, ferma a 81.897, secondo quanto riporta la Johns Hopkins University. L’incremento rispetto a giovedì è di 5959 casi positivi (ieri erano 6153 i nuovi contagiati). La curva dei contagi complessivi ha quindi ricominciato a calare, registrando un incremento del 7,39% e riprendendo la tendenza verso un appiattimento in atto dal 20 marzo. Sono complessivamente 66.414 le persone attualmente positive al Covid-19 in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.401. Giovedì l’incremento era stato di 4.492. Di tutti i malati, il 6% si trova ricoverato in terapia intensiva: significa 3.732 persone, 120 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.292 sono in Lombardia. 26.029 sono poi ricoverati con sintomi e 36.653 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono infine 10.950 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il virus, 589 in più di ieri. I tamponi complessivi sono 394.079, dei quali quasi 227mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
CRONACA ORA PER ORA
11.20 – Gentiloni: “Stime su -1% del Pil 2020 zona Euro sembrano troppo ottimiste”
“Il nostro scenario economico più recente, dodici giorni fa, si riferiva ad un impatto” dell’emergenza coronavirus “del 2,5% sulla crescita economica nella zona euro” e questo “avrebbe portato il pil a -1%” nel 2020. Ma ora questo scenario “mi sembra ottimista”. “L’impatto dipenderà dalla durata dalla crisi. La durata aumenterà i problemi delle aziende, non solo di quelle medie o piccole, e colpirà anche le grandi. E questo avrà delle conseguenze sull’occupazione”. Così in un’intervista a Efe il Commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni.
11.18 – Ats Brescia: “Ogni giorno 30-50 morti in più rispetto ai dati ufficiali”
“Oltre ai decessi ufficiali a Brescia riteniamo ce ne siano tra i 30 e i 50 in più al giorno di persone che alle quali non è stato fatto il tampone ma che riteniamo essere morte per Covid”. Lo ha detto il direttore generale di Ats Brescia Claudio Sileo nel corso di una trasmissione dell’emittente bresciana Teletutto. “Stando ai dati degli uffici della nostra anagrafe in città paragonando marzo dello scorso anno con marzo 2020 i morti sono raddoppiati” ha aggiunto il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Ad oggi, considerando solo i dati di Ats Brescia, i deceduti per Covid sono 1063 che diventano 1114 calcolando i dati forniti da Ats della Montagna.
11.16 – Torino, trasformare le Ogr in presidio sanitario
Trasformare le Ogr, a Torino, in presidio sanitario per far fronte al coronavirus. È il progetto che, secondo quanto appreso, sta maturando nella sanità regionale. A interessarsi all’iniziativa sono l’Unità di Crisi e la Protezione civile. I primi accertamenti sono già cominciati. L’ex complesso delle Ogr-officine grandi riparazioni è stato riconvertito, alcuni anni fa, in polo culturale. Uno spazio considerato particolarmente interessante, secondo le prime notizie, è la cosiddetta “Sala grande Fucine”, che si presta a ospitare centinaia di posti letto
11.15 – Gentiloni: “Divergenze in Europa su Mes e Coronabond ma abbiamo altre opzioni”
“C’è un dibattito in corso” in Europa sull’utilizzo o meno del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). “Ci sono Stati membri che ritengono che possa essere lo strumento giusto e altri che ritengono che, in questo contesto, non ne valga la pena. Penso che continueremo questa discussione notando queste divergenze”. Come il Mes anche i cosiddetti ‘coronabond’ sono strumenti che si trovano “nella cassetta degli attrezzi”: “l’Eurogruppo lavorerà su queste diverse opzioni senza escluderne nessuna. Ovviamente sappiamo che sull’uso del Mes e sui bond ci sono differenze tra gli Stati e se queste differenze non vengono superate, questi strumenti non saranno utilizzabili”. Ad affermarlo, in un’intervista alla spagnola Efe, è il Commissario Ue per l’Economia, Paol Gentiloni sottolineando che “abbiamo anche altre opzioni, tra cui il ruolo della Bce per gli investimenti che potrebbe essere rafforzato e il bilancio dell’Ue”.
11.10 – Gori: “Ospedale da campo di Bergamo pronto mercoledì”
“Ho notizia che per mercoledì sarà completato ma voglio vedere a che punto siamo”: per questo il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ha spiegato lui stesso a Rtl 102.5, ha deciso di fare una ricognizione all’ospedale da campo in allestimento in fiera. “Ci sarà un raccordo operativo con l’Ospedale Papa Giovanni ma – ha aggiunto – ci sarà anche una squadra di Emergency specializzata in cure intensive, sono arrivati trentadue operatori sanitari militari russi, sono medici e infermieri divisi in otto squadre da quattro e sono loro che completeranno lo staff di questo luogo fondamentale per noi che serve a dare sollievo alle strutture ospedaliere che sono al limite delle loro possibilità”.
11.05 – Inpgi: “42 milioni a sostegno dei giornalisti autonomi”
Un “quadro di tutele quanto più ampio possibile”, con “un impegno quantificabile in circa 42 milioni di euro” per fronteggiare le ripercussioni dell’emergenza da Covid-19 su chi svolge la professione giornalistica in forma autonoma. Lo annuncia l’Inpgi, l’Istituto previdenziale dei giornalisti. Agli iscritti alla gestione separata la Cassa fa sapere d’aver “previsto l’erogazione di un assegno ‘una tantum’, dell’importo pari a 500 euro” per coloro che, “nell’ultimo triennio, abbiano conseguito un reddito compreso tra 2.100 euro e 30.000 euro e che abbiano registrato, nel trimestre marzo-maggio 2020, un calo dei compensi di almeno il 33%, rispetto a quelli dell’ultimo trimestre (ottobre – dicembre) del 2019”. La misura, coperta con “i residui dello stanziamento per l’attuazione del programma di assistenza sanitaria integrativa avviato con la Casagit”, può esser richiesta usando il modulo online su www.inpginotizie.it.
11.00 – Intera famiglia stroncata dal coronavirus a Voghera
Una intera famiglia è stata falcidiata dal Coronavirus a Voghera. Lo riporta la Provincia Pavese. Prima sono morti i due figli di 54 e 46 anni, Daniele e Claudio Bertucci, che per il Coronavirus erano stati ricoverati all’ospedale di Voghera. Ieri è toccato al papà Alfredo Bertucci, 86 anni, storico fabbro della cittadina in provincia di Pavia, mentre la moglie è ricoverata in gravi condizioni.
10.50 – Evade da quarantena, bloccata in aeroporto a Fiumicino
Era soggetta a quarantena, poiché entrata in contatto con una o più persone positive al coronavirus, e si è allontanata dalla zona di Rieti. E’ stata bloccata dalla polizia, che nel frattempo aveva ricevuto la segnalazione del suo allontanamento dalla Questura di Rieti, questa mattina, all’aeroporto di Fiumicino, prima di effettuare il check-in e dove era intenzionata a partire per gli Stati Uniti, dopo aver regolarmente acquistato un biglietto per il volo Az 608 diretto a New York. Protagonista dell’episodio una cittadina straniera, probabilmente a quanto si è appreso di origine statunitense. Allo scalo romano, al Terminal 3, la donna è stata subito isolata in un’area resa non accessibile, per le verifiche e gli accertamenti da protocollo. E’ intervenuta la Sanità Aerea. Nel frattempo, da parte di Adr, è scattata subito la procedura di sanificazione dei luoghi dove è scattato l’isolamento. Si è in attesa dei provvedimenti da parte delle Autorità preposte.
10.45 – Conte: “Scuole chiuse oltre il 3 aprile”
“Possiamo già dire che, come anticipato dal ministro Azzolina, la sospensione delle attività scolastiche proseguirà anche dopo il 3 aprile. Queste settimane di emergenza ci hanno mostrato quanto sia irrinunciabile l’impulso alla trasformazione digitale del paese. Con il decreto Cura Italia abbiamo stanziato 85 milioni per potenziare la didattica a distanza, soprattutto a beneficio degli studenti meno abbienti. Inoltre, abbiamo appena sbloccato 200 milioni di finanziamenti da parte del comitato per la diffusione della Banda ultra-larga”, ha spiegato ancora il premier a Il Sole 24 Ore.
10.30 – Conte: “Ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione, ma al momento è prematuro fare previsioni”
“Al momento è prematuro fare previsioni. Ma ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità: ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione ma lo faremo gradualmente per evitare che gli sforzi fin qui compiuti siano vani”. Così ha detto il premier Giuseppe Conte in un’intervista a Il Sole 24 Ore.
10.00 – Il viceministro Castelli: “Ora reddito di emergenza per tutti”
“Ora reddito di emergenza per tutti. Servono 100 miliardi per ricostruire”: lo dice, in una intervista alla Stampa, Laura Castelli, viceministro all’Economia.
“Garantire reddito a tutti – spiega sulle priorità Castelli -, con uno strumento facile da usare. Su questo c’è accordo con l’opposizione. Chiamiamolo reddito di emergenza, o reddito straordinario. Varrà finché non rientreremo alla normalità. Stiamo pensando di semplificare le procedure di accesso al reddito di cittadinanza, allargandolo a chi non ce l’ha, e senza le condizioni previste”. Su cifre e tempi, la ministra si tiene cauta: “Ne stiamo parlando, anche con l’opposizione: il prima possibile e la cifra sarà dignitosa”. “Forse è lui che è diventato un nostro fan – aggiunge alludendo a Mario Draghi -: è grazie al M5S che abbiamo un welfare e delle garanzie sociali che, mentre il Paese si ferma, aiutano a evitare pericolosi conflitti sociali”
09. 45 – Sequestrate a Gioia Tauro 19 tonnellate di materiale sanitario per consegnarle alla Protezione Civile
I funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Gioia Tauro (Reggio Calabria), insieme ai militari della guardia di finanza del Comando provinciale di Reggio Calabria operanti nel porto, hanno intercettato due importanti carichi di materiale medico e sanitario, per un totale di 19 tonnellate, contenenti 364.200 paia di guanti sterili per uso chirurgico provenienti dalla Malesia e 9.720 dispositivi endotracheali, provenienti dalla Cina, utilizzati per l’intubazione di pazienti con difficoltà respiratorie. Tenuto conto di quanto disposto dal Commissario straordinario Covid-19, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha requisito la merce, per la consegna al Dipartimento della Protezione civile.
09.30 – Tra le vittime anche un maresciallo dei carabinieri di 56 anni
È morto questa mattina, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Asti, il maresciallo Mario D’Orfeo, comandante della stazione dei carabinieri di Villanova d’Asti. Era stato ricoverato pochi giorni fa, per alcune complicanze legate al coronavirus. Nella notte le sue condizioni si sono aggravate. Avrebbe compiuto 56 anni il primo maggio. Si era arruolato nel 1983 ed era in servizio alla Compagnia di Villanova dal 2015.
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