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Sanremo 2021, Donato Grande a ilfatto.it: “Che emozione quei due tiri col pallone insieme a Ibra”

E’ stato invitato alla terza serata di Sanremo quella del 4 marzo dedicata alle cover, ma non per cantare. Il suo intervento si è incentrato su temi come la lotta all’abbattimento delle barriere architettoniche e l’inclusione sociale attraverso lo sport accessibile a tutti. Si tratta di Donato Grande, nato nel 1991, che vive a Trani e ha l’atrofia muscolare spinale (Sma). E’ socio fondatore della ASD Oltre Sport ed è il bomber di questa squadra di Powerchair Football, calcio giocato in carrozzina, scoperto da Donato grazie ad un video di un match disputato visto su YouTube. “Ho iniziato a praticare questo sport nel 2018. Ho scelto di fare l’attaccante perché fin da piccolo sentivo di avere l’indole giusta e il grande desiderio di fare goal e diventare un bomber” ha detto ieri sera l’atleta pugliese al fianco di Amadeus. “Avevo questo sogno e ce l’ho fatta, sono andato oltre i miei limiti e grazie a questo sport, innovativo in Italia, sono riuscito a giocare a calcio, a divertirmi e a far divertire. Purtroppo – ha aggiunto – Lo sport ora è fermo a causa della pandemia ma non vediamo l’ora di riprendere per divertirci ma soprattutto per tornare a godere dei benefici che lo sport ha per tutti noi”.







Grande ha studiato consulenza professionale per le aziende e marketing e comunicazione d’azienda all’università di Bari, si impegna da tempo in iniziative anche di natura socio-culturale e civica. In particolare, il suo impegno nel mondo sportivo è legato alla sua grande passione per il PF. E’ tra i principali promotori nazionali e da anni intrattiene anche relazioni con atleti e realtà estere nel tentativo di veder crescere la disciplina in Italia. Lo sport è visto come strumento per abbattere pregiudizi e valorizzare la partecipazione nella vita sociale anche delle persone con disabilità. “Il Powerchair Football è ancora poco noto nel nostro Paese ma noi abbiamo l’obiettivo di farlo conoscere il più possibile”, ha detto.

Nel luglio 2017 il il PF ha ottenuto il riconoscimento ufficiale quale disciplina paralimpica da parte del Comitato Italiano Paralimpico che ne aveva demandato alla Fispes lo sviluppo e la promozione. Nel corso del 2018 si sono avviati protocolli di intesa tra Fispes e Fiwh che ha portato al passaggio della disciplina sotto l’egida di Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport. Nel 2021 Donato ha ricevuto l’incarico di delegato regionale in Puglia per Fipps. Grande è un tifoso del Milan e oltre a parlare di diritti e inclusione, è riuscito a coronare uno dei suoi sogni, incontrando e facendo dei passaggi sul palco dell’Ariston insieme al suo “idolo” Zlatan Ibrahimovic. “Incontrare Ibra e poter tornare, dopo tanto tempo, a fare due tiri è stata una grande emozione – racconta a Ilfattoquotidiano.it – ho aspettato con trepidazione la possibilità di salire sul palco e mostrare a tutta Italia, seppur per pochi minuti, che si può fare, e che lo sport e le sue emozioni sono universali”. Il presidente Fipps Andrea Piccillo ha commentato: “La sua partecipazione al Festival è una importante occasione per presentare al grande pubblico le nostre due discipline e per dimostrare che “Sport is Sport” perché le emozioni sono uguali per tutti. Quello di Donato è stato un messaggio di speranza per tutti gli sportivi e appassionati di sport”. Pandemia permettendo, la Fipps è pronta a esordire con il primo campionato italiano a 12 squadre di Powerchair Football.

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Covid, a Sanremo il bar sfida le restrizioni e i clienti: “Te la paghiamo noi la multa. Vogliamo lavorare”. Poi alle forze dell’ordine: “Vergogna”

Non si placano le proteste contro le restrizioni anti Covid in un bar in centro a Sanremo, non lontano dall’Ariston dove si sta svolgendo il Festival della canzone italiana. Il gestore ha continuato a servire aperitivi oltre le ore 18. Sul posto sono intervenuti vigili e poliziotti e non è mancata la reazione dei passanti, che si sono scatenati con cori di sostegno. Una sessantina i partecipanti, tra avventori e altri che si sono aggregati, che si sono fatti sentire con vari cori: “La gente vuole lavorare, voi avete lo stipendio sicuro. Lo stipendio ve lo paghiamo noi” hanno scandito queste parole, rivolti alle forze dell’ordine. Inoltre la zona di Sanremo da domani passerà in arancione rinforzato.

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Sanremo 2021, le pagelle ai look della prima serata: Annalisa bocciatissima(4), Matilda De Angelis a una certa si presenta in pigiama – FOTO



























Amadeus: voto 8 – Nero, elegantissimo, con papillon. Un inizio sorprendentemente sobrio, con giusto un tocco sparkling dato dai cristalli neri. Ammettiamolo, le sue giacche ci erano mancate. Il conduttore va in crescendo: poi è la volta di una giacca completamente di paillettes. Ma a serata inoltrata, intorno alle 23, ecco comparire una delle sue iconiche giacche cangianti, dall’effetto metallico, modello show in crociera. Tutto by Gai Mattiolo, ovviamente.

Fiorello: voto 9 – Lo showman fa la sua prima discesa dalla scalinata avvolto in un maxi abito alquanto petaloso e kitch: decisamente ad effetto. Fortunatamente poi l’abito di scena sparisce e lascia al posto ad un magistrale completo di Giorgio Armani: un doppiopetto con revers in velluto. Il secondo cambio d’abito è coordinato al secondo look di Amadeus: giacca di paillettes ed è subito varietà.

Matilda De Angelis: voto 8 – Modalità bambolina di porcellana. L’attrice sfoggia come primo look un abito di Prada creato appositamente per lei in raso color vinaccia, con scollo generoso impreziosito da un’applicazione di pietre e cristalli e maxi fiocchi sulle spalle. La gonna a palloncino drappeggiata non convince appieno, sarà per la lunghezza in sbieco al polpaccio, ma nel complesso il colore le dona e contrasta il giusto con la sua carnagione chiarissima. Bellissime le scarpe in raso nero con plateau e strass. Stupendo anche il suo secondo abito, sempre Prada: una sottoveste di chiffon nera con ricami in jais, cascate di cristalli neri e dettagli preziosi a contrasto per evidenziare lo scollo e il punto vita, appena accennato. Un look decisamente più sexy e hollywoodiano rispetto al primo, che lascia poi spazio – a mezzanotte passata – ad un completo pigiama style (azzeccatissimo vista l’ora!) in kid mohair grigio impreziosito da ricami floreali, indossato con la camicia aperta su un top nero in tessuto Re-Nylon a vista.

Diodato: voto 7 – Il vincitore di Sanremo 2020 torna sul palco dell’Ariston e si mimetizza tra i due conduttori: anche per lui giacca (destrutturata, firma inconfondibile di Giorgio Armani) con paillettes.

Arisa: voto 5- Il tailleur pantalone rosso fuoco di Maison Margiela è sicuramente d’impatto. La giacca a doppiopetto è fortemente strutturata, con maxi spalle rinforzate e bottoni in evidenza in pieno stile anni ’80. Capelli nero corvino raccolti in una specie di tubo metallico in stile samurai, più frangia e ciuffi laterali biondi. Rossetto ultra dark un po’ troppo forte e lunghissime unghie rosse.

Colapesce e Dimartino: voto 5 – Uno in verde acqua e l’altro in lilla (non chiedetemi chi). Non vi ricordano nessuno? Tipo Beyoncé e Jay-Z al Louvre?

Zlatan Ibrahimovic: voto 5 – La sobrietà prima di tutto. Completo di Disquared2 nero lucido con papilon e giusto un piccolo dettaglio sul bavero: una maxi spilla di cristalli con la scritta “Ibra”. Immancabile il codino con capelli ultra laccati. Una via di mezzo tra un cameriere e “Il boss delle cerimonie”.

Alessia Bonari: voto 10 – Bellissima. La giovane infermiera simbolo della lotta di tutto il personale sanitario contro il Covid, è eterea in un raffinatissimo abito nude a tubino di Giorgio Armani con paillettes rosa carne e preziosi ricami floreali in cristallo ton sur ton. La sua forza di volontà le illumina il viso, esaltato dall’acconciatura semplice, con i capelli sciolti che le ricadono sulle spalle. Trucco minimale, completa il look solo una collana anch’essa in cristalli.

Francesca Michielin e Fedez: voto 8 – “La coppia più bella del pop”. Lui in Versace, in Miu Miu. Che dire, Francesca conferma il trend della serata: parola chiave “brillare”. Blusa in tulle nero trasparente tempestata di gocce di cristalli su scollo e braccia, abbinata a un pantalone dal taglio maschile. Completo nero con camicia stampata con la classica fantasia Versace invece per Fedez (look già visto, un po’ troppo da matrimonio, ma insomma, sempre apprezzabile).

Loredana Bertè: inclassificabile – Loredana è semplicemente sé stessa. Gli iconici capelli blu adornati da una corona di colorate farfalle di plastica, il classico miniabito di velluto nero, la borsetta a tracolla, i guanti di pizzo e gli stivaletti. E il rossetto fucsia. Che stile, che grinta ma, soprattutto, che voce!

Max Gazzé: voto CHOC – Il cantante si presenta travestito da Leonardo (nel caso ci fossero dubbi se l’è scritto sulla schiena, stile maglia da calciatore). Ma il cappello ricorda un po’ anche quello di Capitan Findus nella storica pubblicità. Per non parlare di Albus Silente. Insomma: un grande booh!

Noemi: voto 7 – Indovinate un po’? Anche lei sfoggia una corazza di cristalli e lustrini. Neanche a farlo apposta. L’abito a sirena arriva nientemeno che dagli archivi di Dolce e Gabbana (2007) e la fascia mettendo in risalto le sue curve e la sua nuova linea (frutto di mesi e mesi di allenamento con il metodo tabata e dieta). Trasparenze soffuse, scollo quadrato con spalline. A stonare, nel complesso, è la sua chioma arancio, che spicca e contrasta con il tono freddo e metallico dell’abito. Sicuramente conquista il colpo d’occhio, ma finisce per distogliere un po’ troppo l’attenzione dal suo viso.

Achille Lauro: voto 5 E non potrebbe essere altrimenti. Aveva promesso uno show e così è stato ma è mancato quel coro di “woow” che ci si aspettava. Achille Lauro in versione glam rock sfoggia una tutina aderentissima sparklin (e te pareva!) con maxi copricapo di piume rosa un po’ faraonico. Zeppone argentate degne dei Kiss, lunghissime unghie posticce dello stesso punto di blu elettrico della parrucca. E, chicca da repertorio, lacrime di finto sangue sul finale. Non vi ricordava un po’ Meryl Streep in Mamma Mia? Insomma, sappiamo che puoi fare molto, ma molto meglio. Stasera ci hai un po’ deluso.

Madame: voto 6 – Niente, anche qui lustrini a profusione. Bastaaaaaaaa! Chicchissimo però il tailleur pantalone by Dior, con giacca con le spalle imbottite anni ’80 (ancora) e camicia trasparente con fascia dello stesso tessuto della giacca, per coprire il seno. Da una cantante con la sua grinta ci aspettavamo qualcosa di più (diverso).

Maneskin: voto 8 – Perfettamente calati nel ruolo delle rockstar, il look studiato per loro dallo stylist di Achille Lauro Nick Ceriani con Etro è decisamente ad effetto. Anche qui non poteva mancare una spruzzata di lustrini (e te pareva!)

Annalisa: voto 4 – I sandali con allacciatura alla schiava sono sicuramente tra i trend modaioli del momento ma l’effetto salame è dietro l’angolo. E infatti, zac! I lacci rossi le fasciano un po’ troppo i polpacci e lasciano il piede decisamente troppo nudo per l’occasione (e il periodo). Non va meglio con il minidreess nero a blazer dalla scollatura ultra ampia (e infatti c’è stata la prevedibile “uscita di seno”). Bocciato anche il chocker nero a forma di rosa. Insomma, questo primo total look Blumarine male malissimo.

Coma Cose: voto 6 – Anche loro puntano sul rosso fuoco ma con stampa a fantasia damascata. Abito con corpetto costruito e ampia gonna lunga fino al polpaccio per lei, camicia en pendant e pantalone nero per lui. Tutto MSGM. Colpiscono ma non entusiasmano

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Sanremo 2021, le pagelle della prima serata: Renga ha ancora una speranza per salvare la dignità, Fasma vietato ai minori di 8 anni

Una sera me ne stavo a sedere sul divano di casa. Era un “momento importante”: dovevo fare le pagelle della prima serata della 71esima edizione del Festival di Sanremo 2021. Mi sentivo stranamente euforico, come se il Festival dell’anno 2020 fosse il punto di un film in cui qualcuno aveva premuto “pausa” per catapultarci nel bel mezzo di una disastrosa pandemia e la prima serata del Festival 2021 potesse, in qualche modo, significare qualcosa. Play. Una ripartenza, forse era osare troppo. Qualche ora di leggerezza, lo speravo.

Le pagelle di A.B.

La scenografia di Gaetano e Chiara Castelli è molto bella. Un po’ Grande Gatsby, un po’ astronave del futuro, è “avvolgente”, come promesso. Riempie lo studio e gli occhi. 8

Le poltroncine del Teatro Ariston vuote. Il settore dello spettacolo è in grande sofferenza, e l’immagine di uno show senza pubblico ne è efficace rappresentazione. Forza, abbiamo voglia di tornare a cantare insieme alle band, a farci incantare da un balletto, a ridere davanti a un film proiettato sul grande schermo. Fiorello sdrammatizza, o almeno ci prova e lo fa parlando proprio con le poltroncine vuote. Anzi, esortandole a “partecipare”. E associandoci la parola “culo”. “Più culi”: una gag ma anche lo ‘slogan’ della voglia di tornare davvero col culo ben sistemato sulla poltroncina, sul prato, sulla sedia di un bar o di un ristorante.

Diodato. Era l’8 febbraio di un anno fa quando lui vinceva il Festival. E poi, tutto. Fa un po’ piangere. Fa rumore. 8

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