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Forza Nuova si scioglie: nasce Italia Libera con gilet arancioni e no mask. Dentro anche l’avvocato di Cogne Carlo Taormina

Si scioglie Forza Nuova, nasce Italia Libera. Il movimento di estrema destra guidato da Roberto Fiore, fondato a Roma nel 1997, dice addio alle bandiere rossonere per formare “un’unica grande squadra insieme ai gilet arancioni e all’universo no-mask“. L’obiettivo è quello di presentarsi alle elezioni e alle manifestazioni pubbliche “con gente più preparata e proveniente da diversi fronti e schieramenti”, annuncia l’ormai ex presidente di Fn Fiore, sottolineando che il vecchio partito non può vincere da solo “l’ostacolo della dittatura sanitaria“. Tra i personaggi coinvolti nel progetto politico ci sono l’avvocato Carlo Taormina – ipotetico ministro della Giustizia di un “governo di Liberazione nazionale” – il professor Pierfrancesco Belli alla Sanità, Nino Galloni all’Economia, lo stesso Fiore agli Esteri, il blogger Gianluca Sciorilli all’Interno, l’ex ammiraglio Salvatore Cabras alla Difesa. A loro, spiega Taormina, si aggiungerebbero pentiti del Movimento 5 stelle, tutti i militanti di Fn e dei “comunisti” convinti.

L’annuncio di Fiore – “Forza nuova viene da un periodo di grande attività”, ha esordito Fiore nell’annunciare la nuova avventura politica. “È stata protagonista della lotta contro la dittatura sanitaria con azioni eclatanti, incisive e nelle ultime settimane con la protesta in tutta Italia, da Catanzaro a Palermo, da Verona, Napoli e Roma”. Tuttavia, “ragioni di pragmatismo ci vogliono alla testa di un movimento più grande capace di raggiungere gli obiettivi prefissati”. La scelta è quindi ricaduta su un asse con no mask, gilet arancioni e movimenti negazionisti nati durante l’emergenza sanitaria. “Italia Libera – conclude Fiore all’Adnkronos – è uno strumento di massa, popolare, con cui si faranno tutte le azioni politiche classiche. Avere con noi persone come Nino Gallone e Carlo Taormina dà il senso del movimento popolare di cui siamo parte, un movimento che ha in sé il partito della rivoluzione coi militanti da una parte e tutta la nostra forza ideologica dall’altra, che confluisce nel progetto di Italia Libera. Oggi siamo una piccola parte di qualcosa di molto più grande”.

Le reazioni, dall’Anpi a Lerner – “È divertentissimo che a denunciare la dittatura sanitaria siano persone che inneggiano al ventennio fascista. Inizino a denunciare la vera dittatura che c’è stata nel nostro Paese, quella dal ’22 al ’44”, è stato il commento del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo. “Italia Libera mi sembra un tentativo da parte di Forza Nuova di riacquistare credibilità dopo la responsabilità dei loro uomini, a partire dal loro leader romano Giuliano Castellino, negli incidenti dei mesi scorsi nelle manifestazioni di piazza. Un refresh del movimento di estrema destra – aggiunge Pagliarulo – con qualche nome in più, nel tentativo di raccattare qualche consenso con personaggi che non hanno particolare charme nell’opinione pubblica”. Della stessa idea il giornalista Gad Lerner, secondo cui “Italia Libera è il grottesco travestimento di una forza per fortuna esigua ma con una chiarissima matrice nazi-fascista che, procedendo di fallimento in fallimento e non riscuotendo consenso elettorale, cerca di cavalcare nuove istanze provocate dalla sofferenza della pandemia“. Altrettanto dura l’ex presidente della Camera Laura Boldrini: “Che vadano a parlare coi familiari delle quasi 70mila vittime. E’ una cosa veramente offensiva, parlare di dittatura sanitaria vuol dire non rispettare la memoria dei morti. Mi sembrano persone sfaccendate che devono occupare il loro tempo, che vadano a fare volontariato”.

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Voi che volete negare le piazze ai neofascisti: dove eravate in questi anni? Ormai è tardi!

Scorre veloce sulle tastiere l’accattivante neologismo “pulsione securitaria“, vocabolo di matrice analitica che starebbe a indicare una tendenza diffusa alla paura sfociante in una irragionevole richiesta di maggior tutela e difesa dei propri confini e delle proprie case. Un termine che, in rete, appare cliccatissimo da uomini che, solitamente, non varcano i confini del proprio giardino.

Questo modo di affibbiare una neoclassificazione al mondo che scorre fuori senza averlo mai davvero frequentato risente della chiusura antica che alcuni ceppi sociali hanno coltivato per proteggersi dall’angoscia del mondo sporco, duro e quotidiano. Per tutti coloro i quali hanno pranzato per anni sulle terrazze romane, guardando con sdegno le masse impoverite che si cibavano ai McDonald’s, tutto ciò che si muove, chiede, reclama e ha fame resta un’incognita.

Si tratta dei medesimi benpensanti che trasecolano per le sfilate che le nuove destre stanno ormai stabilmente portando avanti sui nostri territori. Da Forza Nuova a Casapound. Queste élite del pensiero liberale pro domo loro si esercitano nella corsa al divieto raccogliendo firme da consegnare all’autorità, affinché “siano negate le piazze” alle neo camicie nere che sfilano. Illusi e, per altri versi, ignavi.

Sì, perché non ci voleva molto ad accorgersi che questo fenomeno da anni si va insinuando nelle nostre terre, tra i nostri amici, nei gangli del tessuto sociale. Quando costoro andavano al centro commerciale e guardavano i neofascisti portare la spesa a casa degli indigenti, si voltavano altrove con la faccia sdegnata del radical chic che non si abbassa nemmeno a commentare.

Sì, dico a voi, che quando le gang di paese hanno iniziato a taglieggiare i commercianti e a sfondare le gomme delle auto vi siete chiusi in casa. Voi, che quando eravate al governo delle città, molte della mia zona, e decine e decine di persone bussavano perché avevano fame, difficoltà con la rata, denunciavano un caporale che li taglieggiava non avete trovato di meglio che “stilare” la lista delle loro lamentazioni e accusarli di razzismo. Voi, dico a voi, vi siete accorti delle file alla Caritas, che manco sapevate dove fosse ubicata, solo un momento prima del voto?

Voi che non capite e mai avete capito che la sicurezza è una cosa di sinistra avete le menti satolle come le vostre pance, e non avete idea di alcune politiche aziendali che agitano canagliescamente lo spauracchio del migrante sottopagato per marcare la provvisorietà di un posto di lavoro concesso come grazia. Mentre il legame sociale si stravolgeva e l’angoscia minava il patto sociale, vi baloccavate coi libri di Walter Veltroni e pensavate che il solo crimine fosse quello ritratto nelle fiction tipo Gomorra.

Se pensate che basti etichettare il mondo là fuori come affetto dalla manie difensive, quelli che sono fuori posto in queste piazze siete voi. Voi, che quando la miccia dello scontro tra comunità migrante e locali si è incendiata, avete preferito derubricare tutto a “scontri tra spacciatori“. È tardi, bella gente. Quello col quale avete a che fare è il vuoto che avete lasciato crescere, la rabbia di chi non avete ascoltato.

Insistere nel giudicare la gente impaurita, licenziata e derubata come posseduta da fregole autoritarie indica che voi eravate e siete talmente lontani da casa vostra che, forse, è bene che non ci mettiate più piede perché tante, troppe cose sono cambiate.

Siete allarmati come lo sono io dal fatto che Matteo Salvini si stia prendendo le nostre città. Bene, non chiedetevi come ci sta riuscendo oggi. Chiedetevi piuttosto dove eravate quando il freddo montava e la gente chiedeva sicurezza e garanzie.

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Volevano costituire un partito neonazista: 19 perquisizioni in tutta Italia. C’è anche uno ‘ndranghetista ex referente di Forza Nuova

Volevano costituire un nuovo partito filonazista, xenofobo e antisemita in Italia che avrebbe preso il nome di Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori. Ma le indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno hanno portato a 19 perquisizioni in tutta la Penisola nei confronti di altrettanti estremisti di destra. Tra questi c’è anche un esponente di spicco della ‘ndrangheta ed ex legionario che, secondo le ricostruzioni, è il componente dell’organizzazione incaricato di fornire addestramento militare ai membri del gruppo. L’uomo, un pluripregiudicato calabrese, ha un passato da collaboratore di giustizia ed ex referente di Forza Nuova per il ponente ligure.

Dalle indagini è emerso anche che alcuni degli accusati avevano fatto riferimento a una disponibilità di armi ed esplosivi e avevano condotto attività di reclutamento attraverso i propri account social. In particolare, gli indagati avevano anche creato una chat chiusa denominata “Militia”, finalizzata all’addestramento dei militanti.

Il gruppo aveva tentato anche di accreditarsi in diversi circuiti internazionali, avviando contatti con organizzazioni di rilievo come Aryan Withe Machine-C18, espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese, e il partito d’estrema destra lusitano Nova Ordem Social. Un percorso che ha trovato concreta realizzazione in occasione della ”Conferenza Nazionalista” svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l’obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione “nazionalsocialista” di Portogallo, Italia, Francia e Spagna: nella circostanza, un’indagata è intervenuta in qualità di relatrice, distinguendosi per l’accesa retorica antisemita del proprio intervento.

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