Puglia, terra di sole, mare e vento. Di campagne e paesi bianchi, di grandi città e immense contraddizioni. La raccontiamo nell’ottavo documentario della serie ‘Italia.doc’ (dopo #Sardegna, #Lombardia, #Toscana, #Liguria e #Calabria e #Campania e #Lazio) i video reportage sulle regioni italiane realizzati dai giornalisti del Fatto Quotidiano con Loft Produzioni, il ramo di produzione televisiva della Società Editoriale Il Fatto. Il documentario è disponibile da oggi in esclusiva su www.iloft.it e su app Loft.

Alessio Viola, scrittore e anima critica della città, ci racconta la “sua” Bari, città dalle mille contraddizioni. Ex operaio, rugbista per passione e stazza fisica, poi animatore culturale, Alessio è uno scrittore che conosce le pieghe più nascoste della città che ha raccontato in vari libri. Nei suoi scritti ha raccontato quella mafia in doppiopetto che per anni si è divisa le spoglie di Bari. Giovanni Ladiana è un prete gesuita che non ama farsi appellare “don”. Dopo anni vissuti nelle periferie del mondo e in quelle italiane (da Napoli a Catania, fino a Reggio Calabria) è approdato nel capoluogo pugliese. Cura le anime degli studenti all’Università e cerca, insieme a gruppi di volontari, di lenire i dolori delle periferie. Mille città nella città.

Puglia, sole e mare. Quello del Salento rischia di essere devastato dal Tap, il Trans Adriatic Pipeline, il gasdotto da 45 miliardi di dollari. Gianluca Maggiore, animatore dei Movimento “No Tap”, ci ha raccontato le battaglie della gente e dei sindaci del Salento contro quella che giudicano un’opera inutile e mortale per il territorio e la sua economia.

Tappa a Squinzano, paese notissimo per le sue bande musicali. Qui nacque un grande della musica jazz e swing, Nicola Arigliano. A casa di suo nipote Franco ci siamo divertiti a ricordare la meravigliosa avventura umana di questo artista apprezzato anche dai grandi jazzisti americani suonando al suo pianoforte i suoi successi col maestro Larry Franco. E’ stato un viaggio non solo musicale, ma anche nella storia di questo Paese dal dopoguerra fino agli anni Duemila. “Zio Nicola – ci ha raccontato il nipote – partì da Squinzano appena tredicenne. Voleva fare il sarto, poi incontrò il jazz e se ne innamorò”. Passione e talento, tenacia e voglia di resistere. Doti che sono nel Dna di Daniela Marcone. Con lei, donna impegnata a livello nazionale in Libera, abbiamo parlato di mafia foggiana. Daniela ha trasformato il dolore atroce della perdita del padre, funzionario dello Stato ucciso a Foggia solo perché faceva il suo dovere, in impegno sociale. Nel cuore della città e sulle rive del mare della bellissima Manfredonia, analizza la “quinta mafia” che dai paesi del Gargano muove alla conquista della città e del mare. Sapete che nel cuore dolente e avvelenato del quartiere Tamburi, a Taranto, c’è un teatro? Ci siamo stati per parlare di Ilva con Giovanni Guarino. Trent’anni di lavoro nella più grande acciaieria d’Europa e la passione per la scrittura e il teatro coltivata da sempre. “Eravamo guerrieri. Eravamo spartani…”, inizia così il suo racconto della città.

Da Il Fatto Quotidiano del 27 marzo 2020

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