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All’Università di Osaka si testa la comunicazione wireless 6G a 30 Gbps

Le connessioni residenziali italiane non brillano in prestazioni ma un giorno grazie alla telefonia mobile potremo guardare probabilmente a questo periodo storico con tenerezza. Nei laboratori dell’Università di Osaka un tema di ricerca specializzato in tecnologia wireless è riuscito a trasferire dati alla velocità di 30 gigabit al secondo.

Giusto per comprendere la portata di questa innovazione è bene sapere che oggi nella migliore delle ipotesi si può attivare un abbonamento in fibra residenziale da 1 gigabit al secondo. Persino Netflix per guardare un film ad altissima risoluzione (Ultra HD) si accontenta di una connessione da 25 megabit al secondo. E 30 gigabit al secondo corrispondono a 30720 megabit al secondo: un’enormità.

Foto: Depositphotos

Il professor Masayuki Fujita, che è a capo del progetto e co-firmato il documento scientifico di presentazione, ha spiegato che “questa tecnologia può essere utilizzata in un’ampia gamma di applicazioni, oltre alla comunicazione wireless 6G di nuova generazione. Questi includono il rilevamento spettroscopico, l’ispezione non distruttiva e il radar ad alta risoluzione”.

Di fatto i ricercatori hanno realizzato un ricevitore di comunicazione wireless che può operare nella banda di frequenza terahertz, le cosiddette onde millimetriche che si pongono a metà strada tra quelle impiegate già dai radar anti-collisione delle auto e quelle dei laser DVD.

Il problema fino a oggi è che un ricevitore terahertz aveva bisogno di elettronica non convenzionale per problemi di efficienza e soffriva di oscuramento a causa dei rilevatori di temperatura ambientale. Il team di Masayuki Fujita ha sviluppato uno speciale componente elettronico chiamato “diodo tunneling risonante” che permette di sincronizzare i segnali terahertz ricevuti abbastanza rapidamente da separare i dati dall’onda portante. Tutto questo ha permesso di incrementare la sensibilità di 10mila volte e quindi risolvere ogni criticità.

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Wi-Fi Mesh Orbi super compatto per una copertura wireless efficiente in casa

Netgear ha reso disponibile anche in Italia il nuovo sistema Wi-Fi Mesh Orbi super compatto (RBK13): un kit per la copertura wireless degli appartamenti di grandi dimensioni (fino a 200 mq). La confezione base include un router e un dispositivo satellite, mentre quella più completa dispone di un router e due satelliti. In pratica si posiziona il router nei pressi del proprio modem – che fornisce l’accesso alla rete Internet, oppure nella zona di casa dove c’è la migliore copertura Wi-FI, dopodiché si sfruttano i satelliti per amplificare il segnale in altre stanze o corridoi. Da ricordare che Wi-Fi Mesh Orbi super compatto supporta anche le interfacce vocali Amazon Alexa e Google Assistant.

“Siamo stati i primi a portare nelle case di tutto il mondo i sistemi WiFi Mesh”, ha dichiarato Ivan Tonon, Country Manager Netgear Italia. “Lavoriamo ogni giorno a soluzioni di connessione WiFi sempre nuove che molto spesso anticipano le esigenze del mercato. I nostri prodotti e soprattutto il nuovo Orbi super compatto risponde a quella parte di consumatori che è alla ricerca di un prodotto premium ad alte prestazioni e con un ottimo rapporto qualità-prezzo che gli permetta di avere una connessione WiFi stabile e diffusa all’interno della propria abitazione”.





Si parla di tecnologia Wifi Mesh poiché tutti i componenti della rete – in questo caso il kit – si occupano di ricevere, veicolare e amplificare il segnale a smartphone, PC, tablet, Smart TV, etc. In questo modo l’accesso al Web, streaming e l’impiego di ogni tipo di servizio online può essere effettuato in ogni luogo del proprio appartamento teoricamente con prestazioni analoghe.

Un’altra peculiarità del kit Netgear è quella di godere di un design poco appariscente che ben si sposa con ogni tipo di ambiente domestico. Inoltre per quanto riguarda la cybersicurezza. il sistema integra Armor by Bitdefender: un’applicazione che “garantisce la protezione da virus, malware, password rubate, furto d’identità e attacco hacker, di tutti i dispositivi connessi a Internet dalla propria rete domestica”. Infine è presente il parental control Circle (sviluppato con Disney) che abilita la gestione e monitoraggio degli accessi effettuati dai dispositivi dei propri figli. Ad esempio è possibile visualizzare la cronologia di navigazione, controllando così quali siti vengono consultati o come vengono utilizzati i vari social network, impostare limiti di tempo alla navigazione che viene interrotta una volta superata l’ora prestabilita, stabilire restrizioni di tempo.

Sia Armor che Circle poi sono attivabili direttamente dall’app Orbi su smartphone o desktop. “Una volta impostate le proprie preferenze, l’utente sarà in grado di ricevere notifiche sul proprio smartphone di attività sospette, nel caso ad esempio di Armor, oppure potrà supervisionare le attività online della propria famiglia, nel caso invece di Circle con Disney”, spiega Netgear.

La confezione da 3 (RBK13), che include un router WiFi (RBR10) e due satelliti (RBS10), offre una copertura fino a 200 metri quadrati e costa 229 euro. La confezione da 2 (RBK13), che include un router WiFi (RBR10) e un satellite (RBS10), offre una copertura fino a 120 metri quadrati e costa 169 euro. Il router integra due porte Gigabit Ethernet e ha bisogno di una tradizionale alimentazione via cavo (come i satelliti).

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Samsung leader del mercato smartphone, ma Huawei è in grande crescita. Apple perde colpi

Tutte le ultime indagini di mercato confermano la leadership globale di Samsung nel settore smartphone, ma anche il consistente traino del comparto da parte di Huawei. Un recente report della società di ricerca Gartner – che segue quelli di Strategy Analytics e Canalys – ha rilevato che nell’ultimo trimestre 2019 le vendite globali di smartphone sono scese dello 0,4% rispetto a quello 2018. Complessivamente però la situazione sta migliorando considerati i mesi precedenti, a dimostrazione che è in atto una ripresa.

Il tema di fondo, secondo Gartner, è che i consumatori cercano sempre di più un buon rapporto qualità/prezzo, che la fascia alta stenta ancora ad offrire. Ecco spiegato il motivo per cui Samsung, Huawei, Xiaomi e OPPO stanno arricchendo sempre di più l’offerta di terminali mobili di fascia media e bassa del mercato. Xiaomi in tal senso ha ampliato a dismisura il suo catalogo sposando in pieno la strategia: è passata però da 33,2 milioni unità del Q3 2018 agli attuali 32,2 milioni dell’ultimo trimestre arrivando alle spalle di Apple e quindi conquistando la quarta posizione.

Samsung è riuscita a mantenere la sua prima posizione, con un incremento delle vendite del 7,8%. Huawei però ha acceso i motori e nel periodo di riferimento ha venduto 65,8 milioni di smartphone con un incremento del 26% su base annua. Il suo punto di forza è ovviamente il mercato cinese, dove la sua quota è salita al 15%.

Apple invece ha perso su base annua circa il 10,7%: ha venduto 40,8 milioni di iPhone nel terzo trimestre del 2019 rispetto alle 45,7 milioni di unità dello stesso periodo 2018. iPhone 11, iPhone 11 Pro e iPhone 11 Pro Max però stanno vendendo bene e nel prossimo trimestre si potrebbero registrare buoni risultati.

La valutazione finale di Gartner è che i produttori dovrebbero puntare su dispositivi in grado di offrire le funzioni più desiderate, senza però sforare su listini di fascia alta. Da rilevare che in molti casi a pochi mesi dal lancio questi ultimi vengono ridotti sensibilmente, quindi in fondo avviene una sorta di cannibalizzazione fra nuovissimi modelli e prodotti usciti da qualche mese. Il consiglio ai consumatori quindi non può che essere di attendere per procedere con gli acquisti.

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